
Roma recupera il gap pandemico e il suo tessuto produttivo ritrova tutta la vitalità di un tempo. Il tasso di crescita del 2022 della totalità delle imprese del Lazio, ci restituisce risultati positivi ma più contenuti rispetto al 2021.
Dopo due anni, rientrano progressivamente le tensioni sulla demografia d’impresa, con il bilancio tra aperture e chiusure che si normalizza sui livelli degli ultimi 15 anni.
Secondo i dati di Confartigianato Roma nella Capitale il tasso di crescita si attesta all’1,77%, più del doppio della media nazionale, ferma allo 0,70%.
In particolare l’artigianato mostra nel 2022 un saldo positivo di 1.134 imprese, migliore del 2021 che era stato invece di 660.
Analizzando nel dettaglio vediamo come a crescere di più sono i settori delle costruzioni, con quasi mille nuove imprese, i trasporti, il settore dei servizi alla persona, delle attività di intrattenimento, delle attività professionali. Male, invece, il manifatturiero che prosegue la sua costante decrescita con 135 aziende chiuse in un solo anno. In particolare è crisi per l’autoriparazione e per la ristorazione artigiana dove chiudono 57 aziende.
Il dato che emerge, tuttavia, spiega il Presidente Andrea Rotondo di Confartigianato Roma:” É che, la crescita dell’edilizia, legata alle agevolazioni fiscali, non sta trainando la filiera della ristrutturazione, vale a dire serramenti e lavorazione del ferro, che continua a perdere unità produttive con meno 65 attività”.
La “pulizia” dell’Albo delle imprese artigiane, che ha riguardato maggiormente l’edilizia con 1.844 imprese e il settore manifatturiero con 327 attività, ha comportato una cancellazione di 2.508 imprese nel 2021 e di ben 3.044 nel 2022, che hanno portato le imprese artigiane attive a Roma alle attuali 63.185. Considerando che le cancellazioni d’ufficio avvengono dopo 3 anni di effettiva cessazione dell’impresa, questi dati mostrano quanto sia stata pesante la crisi dell’artigianato negli anni del Covid e del Precovid.
“La costante riduzione dell’Albo delle Imprese Artigiane, soprattutto del manifatturiero, richiede, così come abbiamo chiesto ai candidati alla Presidenza della Regione Lazio ed al Sindaco di Roma Capitale, la definizione di un Piano Straordinario per l’Artigianato di Roma e del Lazio che si concretizzi nella semplificazione amministrativa, nella valorizzazione dell’Artigianato Artistico e Tradizionale, in una nuova politica sulle Aree Produttive, nel sostegno finanziario e nelle politiche di sviluppo dei territori (Distretti Economici)”.
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