
Pronta la proposta di regolamento che porta la firma del presidente della commissione capitolina al Commercio, Andrea Alemanni, e che dovrà approdare ora in salgen.it giunta per la discussione e per le eventuali modifiche.
Nello specifico la bozza del regolamento per la città storica e sito Unesco vieta per tre anni l’apertura di esercizi di somministrazione, negozi di souvenir, sexy shop e lavanderie fai da te.
Nel mirino i minimarket in primis, e i negozi di souvenir nell’area della città storica della Capitale.
L’ Amministrazione ha fatto una ricognizione sulle attività esistenti nel tessuto della città storica e del Sito Unesco evidenziando il crollo dell’artigianato, soprattutto dopo la pandemia.
L’apertura, quindi, ai laboratori artigianali, che rientrerebbero dunque così nelle attività tutelate dal Comune e quindi non più vietate.
L’analisi parte proprio dal dato di -13% di attività commerciali e artigianali alimentari situate all’interno del Sito Unesco, ma specialmente da quel -37% di laboratori artigianali alimentari.
Un rischio desertificazione, che non necessiterebbe di nuovi divieti, ma che dovrebbe anzi essere contrastato con il nuovo regolamento.
Si inaspriscono, poi, i paletti per i nuovi locali non soggetti al divieto apertura, al fine di: “rafforzare – si legge nel provvedimento – la tutela del decoro nell’area del Sito Unesco”.
In tutela dell’ artigianato, si schierano le associazioni di categoria con la richiesta di un intervento anche sulle attività esistenti, al fine di alzare l’asticella legata alla qualità e al decoro per tutelare l’immagine del centro di Roma anche in vista del Giubileo e dell’aumento consistente che ci sarà di turisti.
Il Presidente Andrea Rotondo
“Il Regolamento prevede, solo per le nuove attività, alcune interessanti regole qualitative per gli artigiani come la qualità dei prodotti e l’insonorizzazione, regole peraltro che centromedicorelaxesalute.it potrebbero essere anche rafforzate, magari introducendo tematiche relative al risparmio energetico e al ciclo rifiuti, ma manca la trasformazione di quegli esercizi in essere dove permangono situazioni di criticità a livello di decoro e dequalificazione”.
Sembra quindi mancare l’attenzione, alla trasformazione di quegli esercizi in essere dove permangono situazioni di criticità (decoro, dequalificazione ecc.). Potrebbe essere utile ridurre il periodo di blocco (esercizi di vicinato) e inserire le nuove regole con le necessarie flessibilità (es. Bagni) anche per le attività in essere, magari concedendo fino a giugno 2025, in vista del Giubileo.
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