- Luglio 24, 2020
- Posted by: Andrea Stasio
- Categoria: Rassegna Stampa

FONTE: La Repubblica
l lascito di preoccupazione e di grande incertezza è uno dei regali indiretti fatti dalla pandemia alle famiglie italiane. Passata la fase acuta di grande preoccupazione sanitaria, le famiglie italiane fanno i conti con gli effetti del lockdown e vedono nero per il futuro. Se la fiducia è la molla che spinge la ripresa, nella Penisola stiamo guardando un film completamente diverso.
La fotografia sulle famiglie italiane l’ha scatta la Banca d’Italia, in uno studio fatto dopo la fine dell’emergenza, che ha riguardato sia i comportamenti tenuti durante la chiusura, sia le prospettive per l’autunno. Due dati tra i tanti: circa il 30 per cento della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza e quasi il 60 per cento ritiene che anche quando l’epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi; a quota di popolazione che non ha sufficienti risorse finanziarie liquide per poter restare alla soglia di povertà per 3 mesi in assenza di altre entrate raggiunge il 55 per cento.
Uno scenario fosco che sembra contrastare con una lettura superficiale dei dati Istat sull’andamento delle vendite al dettaglio. Istat ha stimato che maggio 2020 si è registrato un aumento rispetto ad aprile del 24,3% in valore e del 25,2% in volume. A determinare la variazione positiva sono state le vendite dei beni non alimentari, che crescono del 66,3% in valore e del 66,6% in volume, mentre quelle dei beni alimentari diminuiscono in valore (-1,4%) e in volume (-1,6%). Un dato positivo solo all’apparenza perché il confronto con l’anno precedente è impietoso: su base tendenziale, si è registrata una diminuzione delle vendite del 10,5% in valore e dell’11,9% in volume. Le vendite dei beni non alimentari sono in calo (-20,4% in valore e -20,6% in volume), mentre sono cresciute quelle dei beni alimentari (+2,8% in valore e +0,1% in volume). Alcune specifiche in relazione ai canali di vendita: rispetto a maggio 2019, il valore delle vendite al dettaglio è diminuito del 4,4% per la grande distribuzione e del 18,8 % per i piccoli esercenti. Le vendite al di fuori dei negozi sono calate del 23,0% mentre è aumentato decisamente il commercio elettronico (+41,7%). Non sono tempi di vacche grasse per il commercio e per le famiglie.
L’analisi condotta dagli economisti di Bankitalia evidenzia dati ancora più negativi per chi ha lavori precari, disoccupati e residente nel Mezzogiorno d’Italia. Ma l’aria che si respira è negativa per tutti: metà degli italiani ha dichiarato di aver subito un calo del reddito negli ultimi mesi e altrettanti si aspettano di avere meno soldi da spendere da qui in avanti. Infine, il dato che rivela incertezza e paura nel futuro in assenza di una ripresa in grado di generare lavoro e reddito: più di un terzo degli italiani ha dichiarato di non avere risorse sufficienti a far fronte alle spese per consumi essenziali della famiglia per un periodo di 3 mesi.
FONTE: La Repubblica