
Sono bastati solo questi primi giorni di maggio senza green pass o mascherine per far salire gli incassi del 5% o addirittura del 6%, per un totale in più di 7 milioni di introiti nella settimana. I titolari dei locali si trovano però a dover fare i conti con la mancanza di personale, ridotto in gran numero per la pandemia e non più ritrovato.
Scendendo più nei particolari nei tanti locali romani mancano 4700 camerieri, 3000 baristi, e almeno 500/600 cuochi.
” Nel 2019 bar e ristoranti avevano 80.400 dipendenti, scesi a 56.800 nel 2020, risaliti a 59.200 nel 2021: a tutt’oggi mancherebbero 21.200 dipendenti”.
Per la ristorazione artigiana (forni, pizzerie al taglio, pasticcerie, gelaterie, paninoteche..) la mancanza di personale risulta non essere invece una problematica significativa, mentre è maggiore la necessità di avere personale formato e competente.
Per il Presidente Rotondo per risollevare la situazione basterebbe assicurare il rispetto del contratto di lavoro e assicurare un carico di lavoro adeguato che garantisca una possibilità di crescita, ” Un giovane accetta più facilmente una retribuzione minore rispetto ad una persona con più esperienza a fronte di un reale percorso di crescita professionale”
Il Presidente Rotondo
“Sono difficili da reperire 3 lavoratori su 10 (32%),11 punti in più rispetto al 2019. A Roma, nello stesso anno, il tasso di inattività è aumentato del 2,4% “
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