
È quasi Pasqua ma i consumi frenano. Le previsioni non sono affatto positive per il settore alimentare e anche per la ristorazione.
Lo studio di Confartigianato Roma evidenzia il numero di imprese artigiane romane coinvolte nel periodo pasquale; tra forni, pasticcerie, gelaterie e cioccolaterie, superiamo ancora le 2.600 attività, con un fatturato che, con molta fatica, sta cercando di ritornare ai circa 320 milioni di euro del periodo pre-covid.
“Nel centro Storico è insediato il 10% delle aziende, nell’area Est il 34%, nell’area Nord il 22,2%, ad Ostia il 4%, nell’area Ovest il 17,3%, nell’area Sud il 12,5%”.
Durante il periodo più duro del covid, a causa delle limitazioni introdotte, abbiamo registrato un forte aumento del fai-da-te, testimoniato dal boom nelle vendite di farina, lievito e preparati dolciari con una conseguente riduzione della vendita dei prodotti Artigianali.
Le restrizioni hanno però accelerato l’acquisizione di competenze, da parte delle aziende, sulla promozione della qualità dei prodotti artigianali, l’utilizzo di piattaforme di vendita e la capacità di consegna a domicilio.
In fine il Presidente aggiunge “L’obiettivo è tornare al 2019 quando il 20% del mercato romano delle Colombe, stimato in circa 20 milioni di Euro e delle Uova, stimato in circa 30 milioni di Euro, proveniva da produzioni Artigianali.”
IL Presidente Rotondo
“A pesare in particolare è l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, l’impresa artigiana quindi risponde limitando il più possibile gli incrementi parziali dei prezzi di vendita, a costo di ridurre i margini, senza tuttavia rinunciare alla qualità del prodotto”
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Novembre 20, 2023