L’interruzione degli scambi commerciali provenienti dal teatro di guerra sta provocando non pochi problemi alle imprese del manifatturiero laziale, anche del turismo, particolarmente attive in import ed export.
Si tratta di quasi 98 mila imprese in tutta la regione, di cui più di 71 mila soltanto nella Capitale.
Dall’analisi di Confartigianato Roma riportata su Il Tempo risulta che dall’area interessata dal conflitto vengono importate quote rilevanti degli acquisti dall’estero di ferro, ghisa e acciaio, di ghiaia, sabbia e argille, di cereali e fertilizzanti.
IL DATO
Sotto pressione una ampia platea di imprese, circa il 30,7% del sistema produttivo italiano: 945 mila imprese, con 5 milioni 353 mila addetti, quasi il 63,3% occupati in micro e piccole imprese.
L'ANALISI
Con l’invasione dell’Ucraina aumenta anche l’iperinflazione energetica.
L’alto utilizzo del gas per generare elettricità porta a marzo 2022 il prezzo della borsa elettrica oltre cinque volte il livello di un anno prima.
Secondo i dati del Mise, tra il 23 febbraio e il 14 marzo 2022 il prezzo del gasolio (self service) è salito del 25,7%.
Nel Lazio abbiamo 1.646 imprese nei settori manifatturiere energy intensive, con 16.873 addetti e 1.595 le MPI con 7.835 addetti.
Nel territorio di Roma sono coinvolte 989 imprese con 9.705 addetti,
969 sono MPI con 4.618 addetti.
Il conflitto ripresenta pesanti conseguenze anche sul turismo regionale;
il Lazio conta 33.561 imprese esposte al turismo russo per oltre 155 mila addetti. A Roma sono circa 25 mila le aziende esposte al turismo russo
di cui la quasi totalità sono piccole e medie imprese.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE
“A due anni dal lockdown sanitario siamo arrivati al rischio di lockdown energetico per 29 mila imprese con 462 mila addetti”
LE PROPOSTE
Confartigianato ha evidenziato alcune proposte quali: una riforma strutturale della bolletta per eliminare il meccanismo “meno consumi più paghi” che penalizza le piccole imprese a vantaggio delle grandi aziende energivore.
Rateizzazione delle bollette al taglio del prezzo della benzina e del diesel usando l’extra gettito Iva sui carburanti di questi ultimi mesi per ridurre il caro carburante con la possibilità di credito d’imposta su gasolio autotrasporto e norme certe per permettere agli autotrasportatori di farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi sostenuti.
ONERI DI SISTEMA
“Sarebbe apprezzabile anche l’annullamento degli oneri del sistema in bolletta anche per il secondo trimestre dell’anno e la riduzione dell’Iva sul gas al 5%”