Centro Storico: L’ Assemblea Capitolina ha scelto di mantenere “indecoroso” il Centro, il Presidente Rotondo su Il Corriere e Il Tempo.

Sarà vietata fino al 31 dicembre l’apertura di nuovi laboratori artigianali nel centro storico romano, vincono le proteste dei comitati dei residenti in Campidoglio contro la ristorazione “mordi e fuggi”. Rientrano nella limitazione le attività di pizza al taglio, panini e kebab, quegli stessi che la nuova delibera, invece, prevedeva di riaprire.

Resta quindi bloccata per i prossimi 6 mesi la possibilità di apertura di nuovi laboratori artigianali alimentari, un tempo che l’Amministrazione capitolina, in sostanza, si prende per valutare su come fronteggiare il calo del 37% degli artigiani in centro, con un eventuale reinserimento delle attività che effettuano il consumo sul posto tra quelle tutelate, avviando quel processo di riqualificazione della Città Storica auspicato da tutte le parti, cittadini compresi.

Come sottolinea infatti il Presidente Andrea Rotondo: “L’ Assemblea Capitolina è “capitolata” di fronte alle pressioni delle Associazioni dei Residenti. La scelta di continuare il blocco delle attività nei fatti congelerà la situazione già esistente caratterizzata da assoluta mancanza di decoro”.

L’idea del campidoglio è arrivare al primo gennaio 2024 con un piano che contempli gli indici di saturazione quartiere per quartiere e che consenta nuove aperture soltanto dove possibile.

Le considerazioni del Presidente:

“Anziché scegliere la strada della qualificazione del sistema delle imprese nel Centro Storico, di avviare un processo che trasformasse l’indecorosa realtà in un contesto commerciale moderno, capace di accogliere i flussi turistici e di esprimere la qualità dell’enogastronomia romana, l’Assemblea Capitolina ha scelto di mantenere quella che gli stessi consiglieri hanno definito “una situazione indecorosa. Non sono certo questi i presupposti per affrontare le prossime scadenze internazionali quali il Giubileo e speriamo l’ Expo.
Continueremo la nostra battaglia affinché prevalga  la scelta di “qualificare” il tessuto commerciale del Centro storico, per trasformare le attività Commerciali non specializzate (Minimarket) in esercizi tradizionali e tutelare e qualificare l’Artigianato Romano”.

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