Caro bollette:”La paura di non farcela è continua”,il Presidente Rotondo su Il Corriere.

Come riportato dall’ultima analisi condotta da Confartigianato Roma, il caro bollette sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di oltre 10.000 imprese.

Le principali attività esposte alla minaccia del lockdown energetico sono quelle energy intensive come ceramica, vetro, cemento e carta seguite anche dal comparto manifatturiero di tessile, legno, e stampa.
Ne risente anche il comparto dei trasporti colpito dall’aumento del costo del gasolio: dal trasporto merci su strada ai servizi di trasloco, dai taxi al trasporto marittimo.

Secondo i dati, nel Lazio in totale la crisi ha colpito un numero d’imprese pari a 79mila con 304 mila addetti. In particolare per le imprese artigiane, circa 95mila, si calcolano in sofferenza 10mila aziende con oltre 30mila dipendenti.

Il Presidente Andrea Rotondo di Confartigianato Roma evidenzia come: “Per evitare l’eccessivo aumento dei prezzi che potrebbe compromettere la fidelizzazione della clientela, gli imprenditori cercano di intervenire sui diversi fattori della produzione con l’obiettivo di mantenere sempre alta la qualità del prodotto. Ma non dobbiamo dimenticare l’alto costo del lavoro e il continuo procrastinare degli interventi sul cuneo fiscale”. 

Come riporta infatti la testimonianza di Donato, titolare della torrefazione Fantini:
“Su tanti prodotti stiamo cercando di limitare i costi come quelli sul packaging che,  sarà pure una spesa lieve ma anche quella incide; cerchiamo e possiamo risparmiare sulla filiera produttiva ad esempio con le riparazioni che facciamo internamente”.

Il Presidente Rotondo conclude aggiungendo: ” Il problema mantiene una complessità sovranazionale e le misure dell’ultimo “decreto Aiuti” dovranno essere affiancate da un piano strutturale per la sicurezza energetica.
É comunque positivo il rafforzamento del credito d’imposta per le imprese non energivore e, per l’autotrasporto, la previsione di un fondo di 100 milioni per mitigare gli aumenti del costo del gasolio”. 

Sul territorio romano, solo considerando le micro e piccole imprese, sono 10.452 quelle colpite dal caro carburanti per 37.274 addetti.
Mentre per il comparto artigiano che conta più di 66.300 imprese, sono a rischio 7mila imprese con 25mila lavoratori.

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