Artigianato a rischio, lo studio di Confartigianato Roma su Il Tempo.

Ad agosto 2023, risulta che quasi il 50% dell’offerta di lavoro nel Lazio per l’artigianato è difficile da soddisfare e rispetto allo stesso periodo dello scorso anno questa difficoltà è aumentata di oltre il 5%. 

Le aziende, in settori come la produzione di metalli preziosi, apparecchiature elettriche, ottiche, legno e mobili, non trovano un lavoratore su due e questo perché per mestieri considerati di una volta, il ricambio generazione è difficile e la mancanza di corsi di formazione adeguata è a dir poco cronica.

Si registra la stessa quota di difficoltà di reperimento anche per professioni a vocazione artigiana come conduttori di mezzi pesanti e camion, muratori, elettricisti, tecnici della vendita e della distribuzione, idraulici, acconciatori, riparatori e conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli, installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici, tecnici programmatori.

I fattori che interferiscono, oltre al trend demografico, sono l’adeguatezza del candidato conseguente al percorso scolastico e formativo svolto: se più del 30% delle entrate sono di difficile reperimento per mancanza di candidati, quasi l’11% lo è per preparazione inadeguata dei candidati.
Incide anche il cambiamento delle aspettative dei giovani rispetto al lavoro: è diventato meno appetibile il posto fisso mentre cresce l’orientamento ad un lavoro autonomo che dia maggiore indipendenza e tempo libero.

Le considerazioni del Presidente

“Per affrontare queste criticità, gli interventi sono necessariamente diversificati.
Maggiore collaborazione con gli istituti tecnici e professionali e con gli ITS, intensificazione di percorsi di stage, e dell’apprendistato, offerta di pacchetti mirati di welfare aziendale, una maggior flessibilità dell’orario di lavoro e, ove possibile, l’utilizzo dello smart working”.

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