
L’analisi di Confartigianato Roma prende in considerazione il confronto con il numero delle imprese dal periodo giugno 2022 a giugno 2023 che comprende numerose cancellazioni d’ufficio dall’albo dell’artigianato.
serietvaddicted.it color: #042147;”>Prendendo in considerazione i singoli settori, si nota come a soffrire siano il manifatturiero, il settore trasporti e costruzioni e perfino la ristorazione artigiana (pizzerie a taglio, friggitorie, kebbaberie con consumo sul Comprar cialis generico barato en españa posto).
Così anche le attività professionali: fotografi, designer, attività di intrattenimento; qualche numero positivo invece per le imprese di produzione software.
L’andamento negativo, inoltre, visto che il confronto è sui 12 mesi dell’anno, contempla solo in parte la ripresa economica e del Pil nella Capitale, da attribuire piuttosto agli ultimi due, tre mesi.
In un anno le imprese chiuse sono state quasi cinquemila e novecento.
Nello specifico le costruzioni passano da 27.218 a 25.808 con una riduzione di 1.410 unità, effetto della fine dell’ecobonus che ha dato sì una grossa mano al comparto, ma ha mostrato anche la fragilità di un sistema che non ha saputo mantenere, almeno in parte, i vantaggi dati dagli incentivi.
In negativo anche il manifatturiero: da 8.798 a 8.198 con -600 unità produttive (-6,8%) e l’autoriparazione con meno 202 attività e il settore della ristorazione artigiana con 249 aziende in meno, ovvero il 9,6% in un anno.
Rispetto a sei mesi fa il margine delle chiusure si è ridotto di decine di unità, segno che potrebbe indicare una ripresa consolidata per il prossimo anno nel confronto tra giugno 2023 e giugno 2024.
Le considerazioni del Presidente
“La costante riduzione dell’Albo delle imprese artigiane, più accentuata nel Lazio rispetto ad altre Regioni, e senza dubbio il frutto della mancanza di specifiche politiche di sostegno e valorizzazione del settore da parte sia della Regione Lazio che di Roma Capitale.
Le stesse politiche regolamentari dell’Amministrazione Capitolina, soprattutto nel Centro Storico, non hanno mai privilegiato le attività artigianali tanto che oggi le attività artigianali alimentari nella ristorazione da asporto (pizzerie, gelaterie) sono in minoranza rispetto a quelle non artigiane”.