23 mila imprese chiuse rispetto al pre-covid, l’analisi di Confartigianato Roma su Il Tempo.

Dal 2019 ad oggi il numero delle imprese attive nell’Area Metropolitana di Roma si è ridotto di circa 23.000 unità passando dalle 363.663 del 2019 alle attuali 340.947 (giugno 2023).

Da un’analisi dei dati Unioncamere elaborati dall’ufficio Studi di Confartigianato Roma e riferiti esclusivamente al territorio di Roma Capitale, a pagarne le spese è stata principalmente la zona semicentrale della città con una perdita del 6,39% delle imprese (da 102.782 a 96.213) seguita dalla zona di Ostia con -4,95% ( da 10.243 a 9.735), dalla periferia con -2,12% (da 99.194 a 97.090) e dal centro sostanzialmente stabile (da 60.399 a 60.101).

Considerando che la parte semicentrale della città è l’area in cui è presente il 41% del commercio al dettaglio, principalmente rivolto ai romani e che lo stesso commercio al dettaglio in questi anni è risultato quello più in difficoltà con una perdita di 5.228 imprese pari al -13,85% dello stock del 2019, il dato fortemente negativo della zona semicentrale è addebitabile essenzialmente alla riduzione del commercio al dettaglio unitamente all’ingrosso.

L’analisi sulle grandi arterie commerciali della città (“le Strade del Commercio”) vede al primo posto via Tuscolana con una perdita di 50 attività.
Segue via Tiburtina con 35 negozi, via Appia con 33 e via Cassia con 27.
E ancora, via Cola di Rienzo perde 24 negozi in questi anni, alcuni dei quali aspettano di essere riaffittati da oltre 24 mesi; via Gregorio VII, nota via che una volta rappresentava la meta quasi obbligata per chi fosse in procinto di arredare o rinnovare la propria casa, ha visto chiudere ben 19 attività di questo comparto; via del Corso, con 21 luci spente e infine via dei Castani, viale Regina Margherita e viale Marconi con, rispettivamente, 16, 15 e 7 serrande abbassate.

Le considerazioni del Presidente

“L’unica strada per sostenere le imprese che operano nei tessuti urbani, i negozi di vicinato, è quella di rilanciare i poli commerciali cittadini (le strade del Commercio) in termini di fruibilità (viabilità e parcheggi), decoro urbano, sicurezza e servizi tecnologici. Misure che possono essere realizzate alla sola condizione di coinvolgere, così come previsto dalle norme regionali, le associazioni degli operatori. Linee programmatiche che devono necessariamente comprendere il nuovo regolamento Osp, il rilancio dei mercati rionali, la valorizzazione dell’artigianato. Sono passati due anni e nessuno di questi provvedimenti è stato ancora assunto. Ci aspettiamo che, di fronte a questo immobilismo programmatico, il Sindaco intervenga immediatamente“.

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